Morire di carcere

Quattordici morti durante le rivolte:

A Modena: I tunisini HAFEDH CHOUCHANE, 36 anni, LOFTI BEN MASMIA, 40 anni,
e ALÌ BAKILI, 52 anni, insieme al marocchino ERIAL AHMADI.
SLIM AGREBI, 40 anni, dal 2017 lavorava all’esterno del carcere in regime di articolo 21.
Il MOLDAVO ARTUR ISUZU aveva il processo il giorno dopo il decesso (morto a Parma, in trasferimento da Modena).
Ad Ascoli SALVATORE CUONO PISCITELLI, 40 anni (in trasferimento da Modena).
A Verona GHAZI HADIDI, 36 anni (in trasferimento da Modena verso Trento). Ad Alessandria ABDELLAH ROUAN, 34 anni (in trasferimento da Modena).

A Bologna: HAITEM KEDRI, tunisino di 29 anni.

A Rieti: MARCO BOATTINI, 35 anni, ANTE CULIC, croato, 41 anni, e CARLO SAMIR PEREZ ALVAREZ, 28 anni, ecuadoriano.

Quattro morti di covid-19 e mancanza di assistenza dall’inizio dell’emergenza (ultimo aggiornamento 11 maggio)

Vincenzo Sucato     BOLOGNA
Antonio Ribecco      VOGHERA
Sconosciuto            MILANO
Giovanni Marzoli      BOLOGNA

Nunzio Rutigliano     AVERSA (cause incerte)


Diciassette morti per suicidio (ultimaggiornamento al 3 maggio 2020)

Morire di carcere: dossier 2000-2020


Bologna è la città che ha visto morire già due detenuti per Covid-19. 

Vincenzo Sucato aveva 76 anni e varie patologie pregresse, trasportato in ospedale già in condizioni di avanzata gravità, i domiciliari gli sono stati concessi strumentalmente in terapia intensiva, evidentemente TROPPO tardi.

Sempre a Bologna un altro detenuto è morto per Covid nella notte tra il 7 e l’8 maggio, si chiamava Giovanni Marzoli. Il 31 marzo era stato ricoverato una prima volta e poi dimesso con rientro in carcere dopo circa 10 giorni, nella ‘sezione Covid’, poiché risultato positivo al tampone. Il 18 aprile era stato nuovamente ricoverato al Sant’Orsola. Soffriva delle cosiddette “patologie pregresse”, aveva 67 anni. Entrato in carcere a febbraio ne esce morto tre mesi dopo.

Anche Antonio Ribecco è morto di carcere, era recluso nel carcere di Voghera in attesa di giudizio. Per giorni con la febbre il medico si è rifiutato di visitarlo.

Stessa sorte per un detenuto nel carcere milanese di San Vittore, aveva cinquantaquattro anni, è morto all’ ospedale San Paolo di Milano dopo esservi stato trasferito d’urgenza dal carcere a causa del Covid-19.

Un altro detenuto è morto domenica 10 maggio nel carcere Filippo Saporito di Aversa. Nunzio Rutigliano, a pochi mesi dalla libertà. Classe 1979, gli mancavano 10 mesi di condanna su una reclusione di 4 anni. “E’ stato colto da malore ed è passato dal sonno alla morte” dice la polizia penitenziaria.
Aveva fatto richiesta per l’articolo 123 (decreto Legge Cura Italia sulla detenzione domiciliare, in deroga all’articolo 199 del 2010) ma non era rientrato tra i beneficiari e poichè era stato condannato per rapina aggravata. La mattina precedente aveva telefonato a una familiare. Nel pomeriggio è arrivata ai parenti la notizia del decesso.