Storico misure penitenziarie emergenza Covid-19

1) Circolari DAP 22 gennaio e 27 gennaio 2020
Prime direttive sui colloqui visivi, misure sanitarie e DPI all’interno degli istituti penitenziari.

2) Circolare DAP 22 febbraio:
– esenzione operatori penitenziari residenti nella prima zona rossa (Codogno, Casalpusterlengo, …)
– divieto di trasferimenti da e verso Torino, Milano, Padova, Bologna e Firenze
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3) Circolare DAP 25 febbraio (integrazioni alla precedente):
– misure straordinarie (tampone, isolamento e sorveglianza sanitaria) per casi sospetti tra i detenuti
– ricerca di spazi all’interno del carcere per casi sospetti di contagi
– utilizzo della videoconferenza al posto delle traduzioni da e verso Torino, Milano, Padova, Bologna e Firenze
– pre-triage nuovi giunti
Ulteriori indicazioni per la prevenzione del contagio da CORONAVIRUS (Qui si trova riferimento a due precedenti circolari che già a fine gennaio facevano riferimento alla prevenzione da Sars- Covid2.)

4) DPCM 4 marzo 2020
Art 1 comma p): SSN territoriale deve assicurare presidi sanitari per i nuovi ingressi penitenziari con particolare riguardo a chi proviene dai luoghi indicati nel DPCM 1 marzo fino alla fine dell’emergenza.
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5) D.l. 8 marzo 2020, n. 11
– Art. 1 Comma 8 (blocco colloqui, aumento telefonate, uso videoconferenza):
“Negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni, a decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto e sino alla data del 22 marzo 2020, i colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati a norma degli articoli 18 della legge 26 luglio 1975, n. 354, 37 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, e 19 del decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121, sono svolti a distanza, mediante, ove possibile, apparecchiature e collegamenti di cui dispone l’amministrazione penitenziaria e minorile o mediante corrispondenza telefonica, che può essere autorizzata oltre i limiti di cui all’articolo 39, comma 2, del predetto decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 e all’articolo 19, comma 1, del decreto legislativo n. 121 del 2018”
– Art 1 Comma 9 (sospensione permessi premio, sospensione semilibertà):
Tenuto conto delle evidenze rappresentate dall’autorità sanitaria, la magistratura di sorveglianza può sospendere, nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del presente decreto ed il 31 maggio 2020, la concessione dei permessi premio di cui all’articolo 30 -ter della legge 26 luglio 1975, n. 354, del regime di semilibertà ai sensi dell’articolo 48 della medesima legge e del decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121. (la sospensione avrà durata fino al 31 maggio)

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5) Direttiva DAP 13 marzo
– trasferimenti bloccati su tutto il territorio nazionale ( salvo dove videoconferenza non è disponibile e nei confronti dei detenuti presenti nelle carceri luogo di rivolta)
– disposizioni su agenti entrati a contatto con persone contagiate
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6) Provvedimento 17 marzo 2020 N 18
“Provvedimento 17 marzo 2020 – Concorso straordinario per titoli a 2.851 posti (2.679 uomini, 172 donne), per la qualifica di sovrintendenti del Corpo di polizia penitenziaria, indetto con p.d.g. 19 dicembre 2017, relativi alle vacanze disponibili nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2008 e il 31 dicembre 2016. Approvazione graduatoria verifica finale corsi di formazione – Aliquota A”
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7) D.l “Cura Italia” 17 marzo 2020, n. 70
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– Art 74 comma 6 – spesa pagamento straordinari agenti penitenziari, spese disinfezione istituti
– Art. 86 – spese ristrutturazione carceri distrutte
– Art 123 – detenzione domiciliare semplice (condanne sotto i 6 mesi) e detenzione domiciliare braccialetto elettronico (condanne tra 6 e 18 mesi)
Tale possibilità non si applica a: chi ha condanne elevate, chi ha reati ostativi, chi è considerato delinquente abituale, professionale o per tendenza, chi è sottoposto a regime di sorveglianza particolare, a detenutx che nell’ultimo anno sono statx sanzionati per infrazioni disciplinari, chi ha ricevuto rapporti in quanto coinvolti nei disordini e sommosse a partire dal 7 marzo, per coloro che non hanno un domicilio o comunque un domicilio ritenuto idoneo.
– Art 124 – licenze fino al 30 giugno per chi ha la semilibertà

8) Circolare esplicativa DAP del 20 marzo 2020
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– fornitura 1600 apparati mobili per video-chiamate e telefonate
– isolamento del detenuto nella cella in caso di positività al Covid-19 e traduzione solo dopo esito negativo del tampone
– riconversione del lavoro dei detenuti per la produzione di mascherine

9) Circolare DAP 21 marzo 2020
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– fornitura da parte di Tim di 1600 apparecchi telefonici con cui effettuare chiamate e video-chiamate

10) Linee guida Uffici giudiziari CSM 24 marzo:
Prevede l’applicazione di ulteriori magistrati negli uffici giudiziari con maggiori difficoltà di organico, con particolare priorità per gli uffici minorili e gli uffici di sorveglianza, al fine della trattazione degli affari particolarmente urgenti relativi all’adozione delle misure di cui agli artt. 123 (“Disposizioni in materia di detenzione domiciliare”) e 124 (“Licenze premio straordinarie per i detenuti in regime di semilibertà”) D.L. n. 18/2020.

11) nota del Procuratore generale della Corte di Cassazione alle singole Procure d’Italia 1 aprile:
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– Sollecito ai Pubblici Ministeri di non interferire con le richieste di sostituzione della misura carceraria con pene alternative (che devono comunque passare per un provvedimento del tribunale di sorveglianza); dispone i criteri per le esecuzioni di nuove carcerazioni e per la valutazione delle richieste cautelari durante questo periodo emergenziale. Pur essendo sottolineata nel corso del testo la necessità in questo momento di diminuire la popolazione carceraria ai fini di prevenzione del contagio, è ribadito che questo obiettivo passa in secondo piano (come anche da decreto Cura Italia!), nei confronti di persone destinatarie di ordini di carcerazione per pene elevate, o condannate per reati di cosiddetto “allarme sociale” (ostativi 4bis), o delinquenti abituali. Oltre a loro, l’ultimissimo paragrafo riporta che: “particolare attenzione deve essere prestata a che sia data effettiva esecuzione alla previsione normativa che esclude dai benefici emergenziali coloro che sono attinti da rapporto disciplinare per aver preso parte ai disordini delle settimane passate”.

12) Bando Protezione civile 20 aprile
Reclutamento 1500 OSS, di cui 1000 da inviare nelle carceri su indicazione del DAP (e 500 nelle RSA per persone anziane e disabili). La partecipazione all’Unità socio sanitaria è su base volontaria, quindi non prevede un compenso, bensì un mero rimborso spese di viaggio, il vitto e alloggio in loco e un premio di solidarietà forfettario per ogni giornata prestata.

13) D.l. 30 aprile 2020, n. 28, art. 2:
Interviene sulla possibilità di richiedere permessi per visite eccezionali a familiari o conviventi in imminente pericolo di vita, o altri casi di eccezionale gravità, stabilendo che la decisione del magistrato di sorveglianza in merito alla concessione dei permessi, per chi è detenuto per reati di associazioni a delinquere, associazioni mafiose, attività organizzate di traffico di rifiuti, contraffazione, riduzione in schiavitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi, terrorismo, deve ora essere necessariamente preceduta dalla richiesta di un parere al procuratore, presso il tribunale del capoluogo del distretto ove ha sede il tribunale che ha emesso la sentenza e, nel caso di detenuti sottoposti al regime previsto dall’articolo 41-bis, anche quello del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo in ordine all’attualita’ dei collegamenti con la criminalita’ organizzata ed alla pericolosita’ del soggetto. Salvo ricorrano esigenze di motivata eccezionale urgenza, il permesso non puo’ essere concesso prima di ventiquattro ore dalla richiesta dei predetti pareri.
Idem per rinvio obbligatorio o facoltativo della pena ex artt. 146-147 c.p. con applicazione della detenzione domiciliare: diventa anche qui necessario attendere il parere che può essere reso entro 2 giorni al magistrato di sorveglianza o entro 15 al tribunale di sorveglianza, decorsi i quali il magistrato può comunque procedere (salvo in ogni caso ricorrano esigenze motivate di eccezionale urgenza).


Storico rivolte e proteste 7-8-9-10 marzo (Fonte stampa nazionale) :

1) Vere e proprie rivolte ( danneggiamenti, incendi, sequestri di agenti e operatori, evasioni, occupazione di tetti, sezioni o intere aree del carcere) :
Napoli (Poggioreale), Salerno, Frosinone, Modena, Bari, Alessandria (San Michele), Palermo (Ucciardone), Roma (Rebibbia), Roma (Regina coeli), Cremona, Pavia, Reggio Emilia, Trani, Foggia, Milano (San Vittore), La Spezia, Rieti, Bologna, Padova (Due Palazzi), Milano (Opera), Isernia, Prato, Melfi, Siracusa, Fuorni, Campobasso, Venezia, Firenze (Sollicciano), Termini Imerese, Lanciano, S.Maria Capua Vetere, Velletri, Pisa.

2) Proteste più semplici come il rifiuto del vitto o rumorose come le battiture:
Cassino, Vercelli, Brindisi, Ariano Irpino, Genova (Marassi), Barcellona Pozzo di Gotto, Trapani, Augusta, Bergamo, Matera, Larino, Torino (Vallette), San Severo, Pescara, Udine, Teramo, Enna, Trieste, Napoli (Secondigliano), Catania, Lecce, Turi, Voghera, Ferrara, Ivrea, Caltanissetta, Palermo (Pagliarelli), Chieti, Imperia, Sanremo, Bari.

Lettera di un detenuto alla Dozza

Aprile – Estratti di una lettera del 10/04/2020 da parte di un detenuto della Dozza, Bologna.

…devo dirti che sono contento che qualcuno possa far sapere cosa succede nel carcere di Bologna, i Tg non ne parlano per non allarmare le famiglie, ma qui non è una gran bella situazione, è da giorni ormai mesi che si parla di questa epidemia mondiale, qualche deficiente ignorante ha detto che per noi detenuti ristretti, non avendo contatti né con i familiari nè con l’esterno era impossibile essere contagiati dal coronavirus, soltanto il giorno 7 aprile ci hanno consegnato delle mascherine, cioè dopo che hanno scoperto altri 2 detenuti [positivi] nella sezione 1°D, dove ci sono i giocatori del rugby e lo studentato, che fanno studi di lauree e diplomi, ci sono 4 sezioni in quarantena, quando dico sezioni parlo di 52 persone per sezione, il 3°A e il 3°B dell’alta sicurezza dove c’era quel signore Vincenzo Sucato sono in quarantena, il 2°A è in quarantena e ora il 1°D.
Dicono di un solo contagio nel carcere della Dozza ma io so che sono già 20 se non di più, ma fanno credere che la situazione qui è sotto controllo ma non è così, dalle guardie non so che notizie possono uscire ma non penso siano vere perché non vogliono allarmare i famigliari.
Riguardo alla rivolta è stata una provocazione da parte delle istituzioni e della polizia penitenziaria e ora ti spiego come sono andate le cose.
Il giorno 8 marzo per la festa della donna tutto il carcere ha fatto una battitura pacifica per sostenere gli altri detenuti coinvolti nelle rivolte già iniziate, la nostra iniziativa era quella di bloccare i carrelli della cucina, non fare la spesa e fermare un carcere senza portare avanti il loro commercio del mangiare della cucina e la spesa che tengono nel magazzino, non andava a lavorare nessun detenuto e facevamo una cosa “pacifica”.
Il giorno 9 marzo dovevamo fare l’incontro con la direttrice Claudia Clemente, la commissaria Quattromani e altri, il capo degli educatori Massimo Ziccone, il responsabile della sanitaria ecc.…ecc…, già quando siamo andati giù erano già pronti con caschi scudi e manganelli, siamo passati in mezzo a 200 guardie già pronte come se sapessero cosa doveva succedere. Alle 13:30 ci hanno vietato l’ora d’aria che ci spetta, è ministeriale e non potevano farlo, quella situazione di reazione dei detenuti l’hanno scatenata loro, quella è stata la scintilla, ma secondo me si poteva evitare.
Hanno provato a entrare nella sezione con forza spingendosi tra di loro con gli scudi, idrante e manganellate, ma essendo compatti pure noi non sono riusciti ad entrare sennò sarebbe stata una carneficina.
Abbiamo ceduto solo per il semplice motivo che troppe persone stavano male, chi aveva bisogno di cardioaspirine, chi del metadone e del subotex, e che molte persone sono collassate per i miscugli di farmaci, abbiamo deciso con un volontario detenuto di andare a prendere le chiavi delle celle e farci trovare nelle nostre celle senza però nessuna violenza e così abbiamo trovato l’accordo. Ma non è vero che hanno fatto irruzione se non lo decidevamo noi loro non entravano, tutte le cancellate delle scale erano bloccate, non sarebbero mai potuti entrare, solo dal tetto potevano provare ma ti garantisco che avrebbero dovuto aprire il fuoco, perché c’era troppa tensione e sarebbe stato un massacro.
Qui già da prima era difficile avere una terapia, per mal di testa, mal di denti, mal di pancia ci davano la tachipirina, [a me non danno le medicine di cui ho bisogno da un mese (qui è parafrasato per mantenere la privacy)], non dormo da giorni, vedi tu come siamo messi.
[…] qui a parte convivere con la paura di ammalarci, nelle celle siamo pieni di scarafaggi, ci siamo lamentati ma nulla e questo è un problema da anni, non ho paura della morte, ma voglio morire vicino a mia moglie e ai miei figli, non in bocca allo stato e sti 18 mesi…?
Una presa per il c….

Auguri per tutto, speriamo che le nostre lettere servano per qualcosa.

Saluto al carcere della Dozza 

Bologna – Condividiamo il contributo di alcunx compagnx anarchiche/ci che oggi erano in presidio sotto al carcere della Dozza.

La mattina del 16 aprile, in risposta all’appello dei parenti dei detenuti di Roma e dei/delle solidali che li hanno sostenuti per tornare pubblicamente sotto il carcere di Rebibbia, una dozzina di compagnx ha raggiunto le mura del carcere della Dozza di Bologna per portare un saluto e capire dalle loro voci come si sta sviluppando la situazione dentro le mura passato più di un mese dalla rivolta.

I/le compagnx sono riuscite a parlare con alcune persone rinchiuse, alcune delle quali stanno nella sezione AS3 che, dopo la morte di Vincenzo per covid avvenuta il 2 aprile, doveva essere chiusa per far posto ai detenuti della sezione giudiziaria (devastata nel corso della rivolta). I trasferimenti previsti per lo svuotamento dell’AS3 sono stati probabilmente interrotti dopo la notizia dei contagi che ne sono seguiti. Infatti, nelle scorse settimane, oltre 30 detenuti sono stati trasferiti nelle carceri di San Gimignano e di Tolmezzo, destinazioni che certamente non lasciano immaginare un miglioramento delle condizioni di prigionia (se mai si possano immaginare). I detenuti sono risultati positivi al tampone a trasferimento già avvenuto e questo ha logicamente scatenato la rabbia delle altre persone rinchiuse. Quale criterio di tutela della salute dei prigionieri stanno seguendo DAP e compagnia bella nei trasferimenti? Evidentemente nessuno, perchè la tutela della salute dei prigionieri non è cosa importante per lorsignori, questo già lo sapevamo e non ci stupisce.

Le voci uscite da dentro hanno ringraziato per la presenza e raccontato di condizioni disperate. Hanno riportato che molti detenuti sono ammalati e che non sono ancora state date loro le mascherine. Del resto, già sapevamo che il responsabile capo di medicina penitenziaria dell’Ausl di Bologna, Roberto Ragazzi, con una circolare interna datata 24 febbraio aveva dato disposizioni a tutti gli operatori sanitari di non utilizzare le mascherine durante le visite ai detenuti, nell’infermeria e negli ambulatori della Dozza, per timore di generare preoccupazioni e tensioni all’interno della struttura. Da dentro ci hanno inoltre riportato che tutti i prigionieri sono senza ora d’aria da settimane e che non fanno videochiamate in sostituzione ai colloqui, ma solo 1 telefonata di 10 minuti alla settimana che si devono pagare loro.

Dopo circa 15 minuti il gruppo di compagnx è stato raggiunto da un dispiegamento sproporzionato di Digos, secondini, volanti e celere che ha fermato tuttx, multandoli per aver violato il decreto (compagnx con guanti e mascherine, sbirri decisamente meno attenti “alla profilassi” e senza garantire il metro di distanza). Il fermo è avvenuto in un punto in cui i/le solidali erano a vista dalle celle e per questo la solidarietà dei detenuti si è fatta sentire con urla e insulti agli sbirri, invertendo i ruoli a cui siamo abituatx.

NON CI STANCHIAMO DI RIBADIRLO ANCHE OGGI: L’UNICA SICUREZZA E’ LA LIBERTA’.