Operazione ritrovo – liberx tuttx

A poche ore dal corteo di sabato 30 maggio i compagni e le compagne presi in ostaggio dallo Stato nell’operazione ritrovo sono statx tuttx liberatx. Per alcunx è caduta ogni misura cautelare, mentre ad altrx è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora e di rientro serale.
L’accusa di essere “un’associazione finalizzata al compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico dello Stato italiano” è caduta per tuttx, a dimostrare come lo spauracchio del terrorismo sia sempre stato un pretesto addotto dalla Procura per fomentare l’opinione pubblica contro gli anarchici e le anarchiche e tentare di spezzare la solidarietà e le convergenze tra le lotte. Se c’è ancora qualcunx persuasx della necessità e della possibilità di una trasformazione sociale globale, meglio sbatterlo in prigione. L’obbiettivo di questa logica totalitaria è che nessun cambiamento deve essere  possibile.
È stata la stessa
Procura ad ammettere la finalità preventiva di tale operazione, con un’attenzione specifica sulle mobilitazioni anti-carcerarie.
 
Tra la gioia di poter riabbracciare compagne e compagni, vogliamo ribadire che solo la lotta paga.
 
Quando lo Stato gode di poco consenso la carta della ‘guerra contro il terrorismo’ appare per riguadagnare il ‘prestigio’ perduto, ma la loro prevenzione non fermerà la nostra voglia di libertà e la solidarietà con chi lotta per un mondo migliore. 
 

Rete bolognese di iniziativa anticarceraria